Non lo avevo abbandonato, ma mi pare sempre più chiaro che l'inchiostro dove intingere la mia penna virtuale, è fatto della stessa materia dei chilometri percorsi lungo la strada, dello stesso colore cangiante del clima di qualunque tipo, sia esso cielo di azzurro intenso o plumbee nuvole nere, di quando esco in pantaloncini e maglietta, dello stesso odore degli alberi che sfioro nelle mie corse lungo i sentieri interni della pineta di Castelfusano o della Madonnetta, dello stesso sapore acre del sudore che percorre rivoli che rasentano la mia bocca, aperta a cercare l'aria mancante.
Quando non corro, mi diventa difficile esprimere le emozioni, o raccontare lo stato del riposo forzato. Sembra di raccontare le stesse cose, e mi diventa automatico allontanarmi un pò.
Mi affaccio di tanto in tanto a commentare gli amici, che rimangono sempre amici.
Ma adesso abbiamo ricominciato a correre, a fare qualche passo decisamente poco felpato, ma finalmente si avanza di qualche metro.
In questo ultimo fine settimana la mia casa è stata benevolmente e piacevolmente invasa da amici e parenti lametini, che hanno poi corso la Regina delle Mezze. E' stato bello condividere le loro attese dissimulate, le loro ansie nascoste, i loro obbiettivi non dichiarati.
Io rimango contento ed orgoglioso dei loro risultati.
Bello anche i chilometri percorsi, insieme alla truppa, in giro per Roma, invasa da scozzesi, dispiaciuti per la partita persa, ma estasiati dalle bellezze della Città Eterna. Per quest'anno abbiamo evitato il "cucchiao di legno", di chi perde tutte le partite del SEI NAZIONI.
E' stato molto simpatico ( e dicopoco!!!) anche l'incontro con la cugina più pazza che ci sia. Provare non dico a frenare, ma almeno ad incanalare, il suo entusiasmo corsaro è un impresa improba. Però ce ne fossero di più, di persone cosi appassionate.
E poi il giorno dopo sulla strada che portava al mare c'era anche lei, sì senza pettorale appuntato davanti, ma davvero con un grande cuore che pulsava nel suo petto.
Quello è il pettorale numero 1.
Bello anche ascoltare Gianni Morandi all'Expò. Veramente una persona ed un artista di grande professionalità ed soprattutto di grande umanità.
Lascio con un regalo per Franco, il prim
o dei lametini, che hanno riempito di calore, corsa ed affetto la nostra casa (parlo anche a nome di moglie e figlia).