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martedì 16 aprile 2013

martedì 12 febbraio 2013

Giro del Lago di Bracciano


Sono sempre stato affascinato dalle corse intorno ad un lago, mi danno un senso di simmetria e compiutezza..

 


La traccia Gps sembra disegnare una sorta di ghirigoro geografico, una sottolineatura circolare di innegabile bellezza. Diversi laghi sono stati così sottolienati  lungo l'Italia, nel corso degli anni.






Anche per questo mi sono iscritto a questa corsa, ovviamente ottimo trampolino di lancio per la Maratona di Roma che già si intravede da qui ad un mese abbondante. 

La giornata di ieri si  è presentata con uno splendido abito di diverse sfumature, dall' intenso azzurro della superficie del lago, al terso celeste del cielo, il tutto contaminato da una splendida luce che irradiava il verde corollario del lago.
Alzataccia, colazione, e partenza nella primissima  mattinata, reduce da un paio di giorni di  convegno sul mondo solidale e sulle diverse accezioni della Fraternità Universale.  

Al ritiro del pettorale incontro Marco TheYogi, saluto veloce e reciproco incoraggiamento.
Ci raduniamo sotto il gonfiabile ( come direbbe Francesca :-)))
 della Partenza  e poi dell'ancora lontano Arrivo.
Un saluto ad alcuni dei nuovi compagni di squadra. Si parte, ci metto un minuto buono per passare sul tappetino ed avviare il mio fido Garmin.
Il percorso è tuttaltro che pianeggiante, come invece qualcuno (te' possino!!!) mi aveva detto. Un continuo saliscendi, magari non impervio, ma che segna le gambe, con lo scorrere dei chilometri,  in modo inesorabile.
Si procede, scortati dagli innumerevoli volontari, in particolare la staffetta di motociclisti che ci accompagneranno per tutto il girolago.

Parto lento, ai cinque chilometri aggangio il treno dei 6' al minuto, palloncini rosa.

Subito dopo incontriamo una signora che  andava quasi al passo, una specie di "power walking" attorniata da una nuvola di palloncini neri che colpisce la mia curiosità. Così come la risposta alla domanda che si levava dal folto gruppo dei palloncini rosa.

A che ritmo vai? La risposta è 8' al chilometro seguita da una argutissima frase, a sopire qualche sorrisino.
"Arrivo prima di tutti quelli che non hanno avuto il coraggio di partire".
Bellissima frase da incorniciare e da dedicare a tutti quelli che corrono per passione e con cuore.

Saluto la carissima Patrizia, in sella alla sua bici,  che più volte mi incoraggia.
La reincontrerò a Bracciano, e poi all'arrivo,medaglia al collo, quando mi dirà tutta raggiante di aver fatto gli ultimi 13 chilometri correndo, vinta dal desiderio della corsa. La bici chissà dove la ha lasciata!!!

Raggiungiamo così Anguillara, passando  lungo un tratto di sterrato adiacente le acque calme del Lago.

Simao ora oltre i 10 chilometri, l'andatura è intorno ai 5:40 e si procede in scioltezza.
Fa abbastanza freddo, e non mi fermo ai due ristori di sola acqua. Ci si affatica ma non si suda.

Incontro un runner conosciuto alla maratona di Pisa, che vive la giornata come un lungo allenamento per la maratona di San Valentino che correrà domenica prossima.  
Un saluto a cotanto corridore ormai rapito dal fascino dei Lunghi chilometri. 
Trasimeno, Roma e poi forse il Passatore.




Siamo ora  in prossimità di Bracciano che però non attraversiamo. Infatti giriamo verso la base aerea.
Mi è molto piaciuto che avessero aperto la base a noi runner. Bello passare attraverso gli aerei li posizionati.
Mi è parso che ci fosse una specie di museo di aerei d'epoca. 
All'uscita dal sito, ci aspetta  una salita assassina, fortunatamente di poche centinaia di metri.
La faccio  un pò di corsa  e un camminando.
Da l'in poi il saliscendi è diventato un continuo, fino all'arrampicata del 30° chilometro in vista di Trevignano.
Incontriamo un evaso, che corre lontano da chissà quale prigione. Carnevale!!!!.





Gli ultimi chilometri sono per me una vera fatica, le gambe sono lignee e per niente reattive. Vorrei forzare il ritmo, ma il pensiero rimane a metà e nessuna azione ne consegue.
Non mi rimane che caracollare, fino all'arrivo. Neanche il lungolago finale, infastidito da un auto, che in qualche modo aveva superato lo sbarramento di controllo, mi tira fuori qualcosa in più. Immagino uno scatto che non c'è.
Traguardo in 3 ore e 18. Ritmo poco sotto i 6 al minuto. Niente di entusiasmante, ma un ottimo allenamento.
Penso di non aver smaltito, soprattutto negli ultimi 10 Km la fatica della precedente domenica, un lungo di quasi 30 chilometri lungo il Tevere. 


Alla fine della gara, con l'acido lattico che pervade le mie gambe, in particolare le coscie sembrano due bottiglie di latte, mi risuona nel cuore un saluto ad  amico, conosciuto attraverso i racconti di altri, dalle parole di chi lo ha conosciuto direttamente,  perito nel lago in un estremo atto di generosità.


Raggiungo, non senza fatica la chiesa dell'Assunta, a Trevignano, dove è stata deposta una stele che lo ricorda.

Eletto Folonari, maestro di vita per migliaia di giovani, ora Custode dei loro percorsi. Sulle terre da te donate, è sorta Loppiano, "Città sul monte", con radici in questo lago e  frutti in ogni angolo del mondo.  Un brano di  Fraternità Universale realizzata. I tuoi insegnamenti hanno forgiato i GEN di ogni tempo.

Ti lascio  la medaglia appena ricevuta, dono di tanti per te.

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